LE MIE PROPOSTE
UNO SGUARDO AL DOMANI.
Il futuro della nostra società sono i giovani. Il loro entusiasmo, la loro determinazione, il loro impegno, la loro creatività sono i pilastri su cui costruire il nostro domani.
Eppure scuola e lavoro sono due mondi tra loro distanti. E un giovane che, finiti gli studi, vuole realizzare una propria idea imprenditoriale non è aiutato.
L’esperienza fatta come responsabile del Gruppo Scuola di Confindustria Lecco e Sondrio dimostra che investire in formazione è un’esigenza condivisa dai giovani e dalle imprese, che dà importanti frutti: dalla nascita della Fondazione Badoni alla collaborazione con gli istituti tecnici e i CFP del territorio. Senza dimenticare il ruolo fondamentale del Politecnico per trattenere sul territorio giovani talenti e attrarne dall’estero.
Mi impegno a creare un sistema che assicuri più merito e più opportunità per i giovani.
PIÙ OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI.
UN CUORE GRANDE.
Pochi sono i territori che, come il nostro, hanno da sempre un così ricco tessuto di realtà di volontariato. Lo dimostrano le Associazioni che sono fiorite nel corso degli anni e il ruolo centrale che rivestono all’interno della comunità.
È una straordinaria ricchezza che porta luce e conforto a intere fasce di persone e merita di essere sostenuta.
Servono risorse ma soprattutto occorre abbattere i muri di burocrazia, promesse e silenzi, che rischiano di soffocare la generosità dei singoli e delle associazioni.
Più energia per il sociale significa creare le condizioni perché questa realtà possa esprimere tutte le proprie potenzialità e il suo apporto sia concretamente riconosciuto e valorizzato.
PIÙ ENERGIA PER IL SOCIALE.
UNA
ECONOMIA DINAMICA.
La provincia di Lecco è un territorio unico per il dinamismo delle sue aziende, l’intraprendenza dei suoi imprenditori e e la cultura del lavoro dei suoi abitanti.
Eppure è agli ultimi posti in Regione Lombardia per dotazione di strade e ferrovie. Un limite che frena lo sviluppo delle imprese e incide negativamente sulla vita quotidiana delle persone.
Pensiamo ai collegamenti stradali con Bergamo, Como, Milano e con gli aeroporti. La situazione delle linee ferroviarie scoraggia l’utilizzo dei treni per gli spostamenti: un problema che i pendolari sperimentano ogni giorno. La carenza dell’offerta della navigazione frena il nostro turismo.
Occorre un cambio di passo, potenziando e ammodernando le infrastrutture per ridare slancio al nostro territorio.
PIÙ INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO.
UN TERRITORIO UNICO.
Viviamo in territorio straordinario: sia per la bellezza e la molteplicità dei suoi paesaggi – montagne, laghi, fiume e colline – sia per la ricchezza dei suoi tesori d’arte e di storia.
Sono questi gli elementi che i turisti di tutto il mondo apprezzano e sui quali possiamo costruire una proposta unica e distintiva, sostenendo l’impegno degli enti locali e dei privati che, sempre più numerosi, credono in questa opportunità.
C’è bisogno però di un progetto equilibrato per migliorare i servizi indispensabili al funzionamento del sistema ricettivo.
Infrastrutture che non rimangano al palo in eterno e, già in partenza, possano contare su tutte le risorse necessarie per portarle a compimento.
Con un’attenzione particolare al sistema dei rifugi che ci accolgono sulle nostre montagne.
PIÙ RISORSE PER CULTURA E TURISMO.
LA SALUTE AL CENTRO.
La pandemia ce l’ha fatto comprendere, con tutta la sua drammaticità: la salute è un bene prezioso, da promuovere e tutelare.
Inoltre ci ha mostrato tutti i limiti dell’attuale sistema sanitario regionale: i lunghi tempi di attesa per la cura di una patologia importante, il venir meno di un’incisiva prevenzione, la scarsità di medici di base, le minori risorse a favore delle RSA nonostante il continuo invecchiamento della popolazione.
Occorre tornare ad investire concretamente nella sanità lombarda, valorizzando quei presidi, come l’Ospedale di Merate, che svolgono una funzione essenziale a livello territoriale e appartengono alla nostra storia. Il suo potenziamento è fondamentale, perché serve a garantire a tutti noi un futuro migliore.
Così come dobbiamo motivare i giovani a riscoprire il valore, professionale e umano, di prendersi cura, come medici o infermieri, dei più fragili.
PIÙ SANITÀ PER IL TERRITORIO.
IL VALORE DELLA TERRA.
Grazie alle giovani generazioni, siamo tutti più consapevoli che l’ambiente naturale in cui viviamo va difeso a tutti i costi. E le sue risorse promosse e valorizzate.
A cominciare dalla terra: sono sempre più numerosi i giovani che riscoprono l’agricoltura.
Grazie al loro lavoro si rafforzano i presidi per la difesa del territorio, si recuperano sapori e gusti della tradizione, si creano nuove imprese e nuovi posti di lavoro, si incrementano le opportunità di turismo sostenibile.
Serve una seria politica ambientale che si coniughi anche con interventi di incentivazione dell’agricoltura locale, soprattutto nella fase di start-up e di promozione sul mercato.